AREA TEMATICA | Design per la Mobilità |
TIPOLOGIA | City-car |
ANNO | 1964-‘65 |
IDEAZIONE / PROGETTO | Piero Girolamo Bargagli Bardi Bandini (aka John Rame), Narciso Cristiani |
PRODUZIONE / PER | Bargagli e Cristiani, Urbanina |
RICONOSCIMENTI | [...] |
001 | Pier Girolamo Bargagli Bardi Bandini, Narciso Cristiani (inventors), Rotatable vehicle body to facilitate entry and exit, Brevetto USA - US3325180A, June 13, 1967 | Claims priority, application Italy, Apr. 22, 1964, 9,368/64; May 15, 1964, 10,960/64 9 Claims. (Cl. 280-29) | © Bargagli e Cristiani (1964-‘65) | Urbanina (1965-‘73) - Santa Croce sull’Arno - Pisa | Description: Scopo della presente invenzione è la realizzazione di un veicolo particolarmente adatto in città affollate dove è desiderabile un facile ingresso e uscita da un veicolo nonostante la presenza di ostacoli adiacenti al veicolo |
002 | Piero Girolamo Bargagli Bardi Bandini nella tenuta di Poggio Adorno davanti ai diversi componenti della Urbanina. «Da sinistra lo “scafo” con i fari, il “pavimento” con i sedili, l'autotelaio e due versioni di carrozzeria: una aperta ed una chiusa con tetto di plexiglas» (È nata l'auto a tamburo, “Epoca”, XV, n. 725, 16 agosto 1964) | © Sergio Del Grande, courtesy Epoca |
003 | Un esemplare del primo chassis della Urbanina, motorizzato Lambretta, risalente al 1964. «Il telaio della piccola vettura con tutti gli organi meccanici situati sotto il pavimento e con la rotaia circolare che sostiene la carrozzeria» dell'Urbanina (È nata l'auto a tamburo, “Epoca”, XV, n. 725, 16 agosto 1964) | © Sergio Del Grande, courtesy Epoca |
004 | Il medesimo originale telaio della vettura con la tonda pedana coprimotore che segue la guida circolare per la rotazione della cabina ed è sormontata dalle guide orizzontali dei sedili ibottiti regolabili | courtesy Edizioni Movimento Shalom |
005 | Il telaio della Urbanina privo di cabina ma sormontato da pedana coprimotore e dallo “scafo” del 1964 | courtesy Edizioni Movimento Shalom |
006 | Il telaio della Urbanina privo di cabina ma sormontato da pedana coprimotore e l'originale “scafo” del 1964. In evidenza «i sedili girevoli e la colonna dello sterzo» (È nata l'auto a tamburo, “Epoca”, XV, n. 725, 16 agosto 1964 | © Sergio Del Grande, courtesy Epoca |
007 | Prova su strada della Urbanina del 1964 con alla guida Aimone Cristiani, figlio del progettista della vettura Narciso Cristiani | courtesy Edizioni Movimento Shalom |
008 | La versione “Berlinetta” della Urbanina durante una prova su strada nel 1964 | © TCI / Marka, courtesy “epocAuto” |
009 | Piero Girolamo Bargagli Bardi Bandini mentre scaende dalla versione “Berlinetta” della Urbanina del 1964 | © Sergio Del Grande, courtesy No More Nice Cars |
010 | Nel parco della Villa Vettori Bargagli, in località Poggio Adorno, i primi prototipi delle tre versioni disponibili (e tra loro intercambiabili) della Urbanina. Da destra: «la “Base” dotata di un semplice parabrezza; la “Berlinetta” con una struttura chiusa in materiale plastico per maggiore protezione; la “Primavera” con una leziosa cabina in vimini che la fa sembrare un grosso cestino per la frutta» (Antonello Biscini, Urbanina, l'auto elettrica anni '60, “epocAuto”, n. 2, febbraio 2018) | © Franco Sestili, courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
011 | La Urbanina con copritelaio a doppio faro incorporato in uno scatto risalente al dicembre 1964. «La prima serie con i doppi fari, in versione priva della cabina, offerta in tre diverse configurazioni» (Antonello Biscini, Urbanina, l'auto elettrica anni '60, “epocAuto”, n. 2, febbraio 2018) | © Franco Sestili, courtesy BuzzFeed |
012 | Flaminia Lucchesini, nipote di Piero Girolamo Bargagli Bardi Bandini, insieme a Narciso Cristiani mentre montano la versione “Primavera” della Urbanina installando sulla rotaia circolare la cabina in vimini (il cosidetto “cestino”). Una patente «dimostrazione della semplicità del montaggio delle cabine intercambiabili» (Antonello Biscini, Urbanina, l'auto elettrica anni '60, “epocAuto”, n. 2, febbraio 2018) | courtesy No More Nice Cars |
013 | Narciso Cristiani mentre offre una dimostrazione sul funzionamento rotante della cabina su una versione “Primavera” della Urbanina dotata di parabrezza | courtesy Edizioni Movimento Shalom |
014 | Prova su strada nella tenuta di Poggio Adorno a Santa Croce sull’Arno della versione “Primavera” della Urbanina guidata da Flaminia Lucchesini | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
015 | Prova su strada nella tenuta di Poggio Adorno a Santa Croce sull’Arno della versione “Primavera” della Urbanina guidata da Flaminia Lucchesini | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
016 | I nudi telai a confronto delle due diverse proposte della Urbanina: in basso dotato motore a scoppio Lambretta 175 installato sotto la cabina con trazione sull'asse posteriore; in alto con motore elettrico con selettore di potenza discontinuo (12V per prima e retromarcia, 24V per la seconda, 36V per la terza) | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
017 | Le due versioni a motore elettrico e termico della Urbanina in due diverse fasi di montaggio dello “scafo”, ovvero della scocca incorporante fanali, paraurti, parafango e predellini dai quali si accede al piano rialzato di guida della micro vettura una volta installata una delle diverse cabine intercambiabili | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
018 | Narciso Cristiani controlla con due meccanici di Poggio Adorno il corretto funzionamento di una versione “Base” della Urbanina | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
019 | Narciso Cristiani (a sinistra) mentre presenta la definitiva versione “Base” della Urbanina esposta al 47° Salone Internazionale dell'Automobile di Torino (3-14 novembre 1965) | Narciso Cristiani, a sinistra | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
020 | Un prototipo della Urbanina con cabina chiusa. Alla guida la figlia di Piero Girolamo Bargagli Bardi Bandini, Letizia, all'ingresso della tenuta di Poggio Adorno | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro) |
021 | Il parcheggio trasversale, che dimostra come sia possibile parcheggiare in spazi ristretti, utilizzando il principio di rotazione del pianale circolare sulla cabina per effettuare la discesa dal mezzo anche sul lato posteriore (o anteriore) della vettura | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro) |
022 | L’interno del capannone sulle colline di Poggio Adorno, dietro la villa Villa Vettori Bargagli. «Lo spazio interno era impegnato da banconi di legno disposti a ferro di cavallo rispetto al volume interno. All’inizio ed alla fine di questa “U” vi erano due scivoli sui quali i telai montati salivano e le auto complete scendevano. Non vi erano rulli, tapis-roulant o nastri trasportatori, non vi erano robot, gru o sol levatori, ma solo le braccia di Narciso, Aimone, Riccardo, Ivano che spingevano lentamente quei telai, con motore, con freni, con batterie... ed ultimo con le carrozzerie» (Giancarlo Andreanini, L'armata di Poggio Adorno, Urbanina.it) | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
023 | Le dimensioni della Urbanina del 1967 messe a confronto con quelle di una Fiat 124 in una vista dall'alto nella tenuta di Poggio Adorno. «Due Urbanina e una 124: meglio di ogni spegazione la foto rende evidente il minimo ingombro delle vetture, più corte di un metro persino della 500». (Franco Bandini, Guido Carretto, È italiana la prima vetturetta elettrica, “La Domenica del Corriere”, 18 luglio 1967) | © Aldo Patellani, courtesy La Domenica del Corriere |
024 | Il blocco delle sedute (non più imbottite ma stampate) al centro e i quattro restanti blocchi (anteriore, posteriore e fiancate) che coprono il telaio strutturale e le ruote della nuova versione, d'impronta “cubista”, della Urbanina del 1967. «Un angolo del nuovo stabilimento di Poggio Adorno, nel quale verrà costruita da settembre [1967] la Urbanina di serie. Gli elementi sono straordinariamente semplici di facile stampaggio e di rapissima riunione. A Poggio Adorno, a partire da settembre, ne saranno fabbricate dieci al giorno». (Franco Bandini, Guido Carretto, È italiana la prima vetturetta elettrica, “La Domenica del Corriere”, 18 luglio 1967) | © Aldo Patellani, courtesy La Domenica del Corriere |
025 | Lo stesso prototipo della Urbanina del 1967 con e senza cabina pivotante. Alla guida la figlia di Piero Girolamo Bargagli Bardi Bandini, Cristiana. A sinistra, all'ingresso della tenuta di Poggio Adorno, viene mostrato «come l'Urbanina sia la moderna discendente non della carrozza a cavalli ma della portantina. Infatti il corpo-abitacolo è girevole, in modo che, come dalla portantina, si può scendere da sinistra (...), dalla parte anteriore», come «da qualsiasi altra posizione». (Franco Bandini, Guido Carretto, È italiana la prima vetturetta elettrica, “La Domenica del Corriere”, 18 luglio 1967). A destra in evidenza il nuovo sistema di illuminazione con un coppia fari ausiliari rilevata rispetto al telaio e due punti luce addossati alla scocca | © Aldo Patellani, courtesy La Domenica del Corriere |
026 | In una foto d'epoca (1967) una simulazione di ricarica delle batterie ideata per parlare sulle pagine de “La Domenica del Corriere” della Urbanina. «Due “Urbanina” nella Piazza dei Miracoli. Le colonnine a presa di elettricità mostrano come avverrà il “pieno” delle auto elettriche». (Franco Bandini, Guido Carretto, È italiana la prima vetturetta elettrica, “La Domenica del Corriere”, 18 luglio 1967). «Con il nuovo millennio e la diffusione delle auto elettriche, apparve evidente la necessità di disporre di “colonnine di ricarica” per permettere di fare il pieno di elettroni durante il viaggio o per chi non disponesse di un box con una presa elettrica a cui collegare la vettura. E così, in pochi anni, le colonnine sono rapidamente divenute parte del paesaggio urbano. L'intuizione di disporre di stazioni di ricarica in città venne ai due inventori di Poggio Adorno con più di mezzo secolo in anticipo». (Antonello Biscini, Cosa troviamo della “Urbanina” nella mobilità di oggi?, Urbanina.it) | © Aldo Patellani, courtesy La Domenica del Corriere |
027 | Narciso Cristiani (sul prototipo rosso privo di cabina) e Piero Girolamo Bargagli Bardi Bandini (alla guida della Urbanina "Primavera") mentre testano nel piazzale antistante della Villa Bargagli la tenuta di strada le nuove versioni “cubiste” della microvettura | © Aldo Patellani, courtesy La Domenica del Corriere |
028 | Un altro momento della prova delle Urbanina del 1967 con Narciso Cristiani (sul prototipo rosso privo di cabina) e Piero Girolamo Bargagli Bardi Bandini (alla guida della Urbanina "Primavera") | © Aldo Patellani, courtesy Triunfo - AR |
029 | La Urbanina in mostra al Salone di Torino del 1967 (1-12 novembre) | courtesy La Manovella e Ruote a Raggi |
030 | All’esterno del capannone sulle colline di Poggio Adorno due modelli della definitiva versione dello stampo dello “scafo” contenitivo di pianale, passaruota, fiancate, musetto anteriore e posteriore che, rispetto al precedente, risulta molto semplificato e reso essenziale nell'ingombro (presumibilmente per ridurne i costi di produzione). A sinistra un modello che adotta come cabina pivotante – anche grazie ai buoni rapporti di Narciso Cristiani con la Piaggio – la struttura di un motocarro Ape. A destra un modello senza cabina ma dotato di parabrezza e strutture metalliche contenitive per il trasporto di materiali e pacchi in genere | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro) |
031 | Il capannone sulle colline di Poggio Adorno adibito a officina e “catena di montaggio” delle vetture nelle tre versioni esposte. Da sinistra: con cabina derivata dalla struttura di un motocarro Ape, ma, apparentemente, non più pivotante (si vedano più sotto le immagini n. 034 e 035); dotata di parabrezza integrato alla cabina pivotante ricoperta in vimini nella fascia bassa e da una capote fissata su struttura metallica nella fascia superiore (si veda più sotto l'immagine n. 033); chiusa, nella parte sottostante, da una scocca metallica con tettoia che, realizzando la prima versione “quattro posti” della Urbanina arriva a inglobare (come mai finora) l'area delle ruote. Si tratta della terza serie denominata “F” e prodotta a partire dal 1968-69, anch'essa dotata di motore elettrico e caratterizzata da una parte superiore vetrata davanti e su due terzi della fiancata che si conclude con una capote retrostante | courtesy Edizioni Movimento Shalom |
032 | Una vista interna della “catena di montaggio” di Poggio Adorno con (a sinistra) le tre versioni esposte e (a destra) il telaio con a caratteristica “angolatura” superiore dello sterzo adottato dal 1968-69 su tutte le Urbanina | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
033 | Una delle ultime versioni (anni 70) del modello Urbanina “Primavera”, dotata di parabrezza integrato alla cabina pivotante ricoperta in vimini nella fascia bassa e da una capote fissata su struttura metallica nella fascia superiore. Mutati rispetto alle versioni 1967 sia le sedute – che ora sono poltroncine (imbottite) su slitta fissate su guide –, sia lo sterzo, definito da una caratteristica “angolatura”, che dal 1968-69 verrà adottato su tutte le Urbanina (ivi compresi i telai santacrocesi inviati a Milano nel 1971-72 per la futura Milanina carrozzata da Zagato) | courtesy Edizioni Movimento Shalom |
034 | Una delle ultime versioni (anni 70) con cabina derivata dalla struttura del motocarro Ape, che però, apparentemente, non risulta più pivotante per via del “musetto” (che rammenta i radiatori della prima metà del 900) esorbitante l'area di rotazione della cabina che originariamente correva all'interno dei profili dei passaruota | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
035 | Una delle ultime versioni (risalente al 1971 circa) con cabina derivata dalla struttura del motocarro Ape, che come la precedente, non risulta più pivotante per via del “musetto” anteriore (forse un omaggio alla sagoma dei radiatori dei primi decenni del secolo scorso) e dello “zainetto” posteriore che esorbitano la precedente area di rotazione interna ai profili dei passaruota | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
036 | Un esemplare (risalente al 1971 circa) della terza serie della Urbanina (denominata “F”) prodotta a partire dal 1968-69. Questa versione è chiusa, nella parte sottostante, da una scocca metallica con tettoia che, realizzando la prima “quattro posti” della Urbanina ingloba (come mai finora) l'area delle ruote. È caratterizzata da una parte superiore vetrata sul davanti e su due terzi della fiancata che si conclude con una capote retrostante. Proprio in ragione del nuovo assetto dell'involucro i fari non sono più alloggiati sui passaruota ma, sensibilmente più in alto sul lato anteriore della carrozzeria | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
037 | Lo stand della Urbanina al 52° Salone Internazionale dell'Automobile di Torino (28 ottobre-8 novembre 1970). Da notare, al centro, una nuova versione, della vettura apparentemente elaborata sul modello della jeep militare (su alcuni testi web francesi denominato appunto modello “Minigip”) | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
038 | Narciso Cristiani (a sx) e Piero Girolamo Bargagli Bardi Bandini (a dx) insieme al 52° Salone Internazionale dell'Automobile di Torino (28 ottobre-8 novembre 1970) mentre l'allora Ministro dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato, Silvio Gava, visita lo stand della Urbanina. In basso il “cubo” informativo approntato alla bell'e meglio delle caratteristiche tecniche dichiarate nel 1970 della versione elettrica: 48 Km orari e autonomia 80 Km | courtesy Edizioni Movimento Shalom |
039 | Un altro momento della visita allo stand della Urbanina del Ministro dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato, Silvio Gava, durante il 52° Salone Internazionale dell'Automobile di Torino (28 ottobre-8 novembre 1970). In primo piano (al centro) le poltroncine imbottite e (a destra) lo sterzo con struttura “angolare” adottato anche nella nuova versione della vettura apparentemente elaborata sul modello della jeep militare (su alcuni testi web francesi denominato appunto modello “Minigip”) | courtesy Edizioni Movimento Shalom |
040 | Lo stand della Urbanina al 53° Salone Internazionale dell'Automobile di Torino (3-14 novembre 1971) con le due versioni con cabina pivotante (e diverso rivestimento) in primo piano, mentre dietro (a dx) un esemplare della terza serie della Urbanina, (denominata “F”) con la caratteristica livrea gialla | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
041 | Un altro scatto che documenta la presenza dello stand della Urbanina al 53° Salone Internazionale dell'Automobile di Torino (3-14 novembre 1971) | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
042 | Uno dei rari esemplari attualmente circolanti e disponibili della Urbanina “F”, appartenuta al santacrocese Luciano Rinaldi, da poco venduta (a € 12.610 c.i.) durante l'asta fiorentina di auto classiche organizzata da Pandolfini Casa d'Aste a Villa La Massa a Firenze il 27 settembre 2017 (esposizione modelli 23-26 Settembre 2017) | © & courtesy Pandolfini Casa d'Aste |
043 | In primo piano lo sterzo con struttura “angolare” adottato anche in questo raro esemplare di Urbanina “F”, appartenuta al santacrocese Luciano Rinaldi, da poco venduta (a € 12.610 c.i.) durante l'asta fiorentina di auto classiche organizzata da Pandolfini Casa d'Aste a Villa La Massa a Firenze il 27 settembre 2017 (esposizione modelli 23-26 Settembre 2017) | © & courtesy Pandolfini Casa d'Aste |
044 | Progetto della Urbanina “F” in cui si evidenzia, oltre alle dimensioni e gli ingombri, l'aumentata capienza della vettura che, priva di cabina pivotante, può accogliere 4 persone | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
045 | Vista posteriore (sx), dall'alto (centrale) e frontale (dx) della Urbanina “F” | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
046 | Progetto della sospensione posteriore (sx) e anteriore (dx) della Urbanina “F” | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
047 | Un autocarro a due piani per il trasporto di autoveicoli (“bisarca”) in partenza da Poggio Adorno con i telai predisposti come base per l'assemblamento della scocca in vetroresina realizzata dalla carrozzeria Zagato. A destra un esemplare assemblato integralmente della Milanina, la cui scocca in vetroresina era presumibilmente utilizzata per verificarne in loco l'aggregabilità ai telai della futura Milanina | courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
048 | In occasione della 50° edizione della Fiera Internazionale di Milano la carrozzeria Zagato ottiene dall'Ente Fiera Autonomo Organizzatore l'incarico di realizzare, per uso degli operatori economici in visita alla manifestazione, una vettura a trazione elettrica. Nel 1970 Elio Zagato aveva notato [gli stand erano poco distanti] «la Urbanina esposta al Salone di Torino e ne era rimasto colpito». Anche per questo, una volta contattato dall'Ente Fiera di Milano per «allestire le vetture (...) Zagato si rivolse a Poggio Adorno per acquistare meccanica e telai su cui allestire una propria carrozzeria costruita in vetroresina. L'accordo andò a buon fine ed una foto dell'epoca [si veda la precedente immagine n. 044] mostra la “bisarca” in partenza per Milano». (Antonello Biscini, Zagato con la Milanina, Urbanina.it) | © Publifoto, courtesy Archivio Storico Fondazione Fiera Milano |
049 | Ancora la city-car Milanina che la carrozzeria Zagato realizza nel 1972 per l'Ente Fiera in occasione della 50° edizione della mostra sia attingendo alla Urbanina per la meccanica e i telai strutturali, sia proponendo una nuova scocca di rivestimento in vetroresina priva di portiere | courtesy La Manovella e Ruote a Raggi |
050 | La Milanina della carrozzeria Zagato raccontata su un numero della rivista “Quattroruote” risalente ai primi anni 70: nessun accenno al modello Urbanina né all'azienda di Bargagli e Cristiani che pure ne realizzano meccanica e telai strutturali. Alla guida, nella foto grande a destra, uno dei tecnici meccanici di Poggio Adorno, Ivano Ragoni, mentre prova la vettura su strada | © QuattroRuote, courtesy Ass. L'Auto Elettrica tra Passato e Futuro |
051 | La city-car Milanina in mostra al Salone di Ginevra 1972 | Nel cartello espositivo il modello è descritto come segue: Milanina, micro elettro vettura, brev. soc. Urbanina - Santa Croce sull'Arno. Carrozzeria Zagato è realizzata in occazione della 50° Fiera Internazionale di Milano dall'Ente Fiera Autonomo Organizzatore per uso degli operatori economici in visita alla manifestazione | © & courtesy Zwischengas - Zürich |
052 | La Zagato Zele 1000 in mostra al Salone di Ginevra nel 1973 (sx) | R. Ferrari, bozzetto con scocca e viste su interno abitacolo, struttura, motore e alimentazione (batterie) della Zagato Zele 1000 (dx) | © & courtesy Zwischengas - Zürich (sx) | © Ruote Classiche - Quattroruote, courtesy MiniCars News (dx) |
053 | La Zagato Zele 1000 messa alla prova su un percorso urbano | courtesy No More Nice Cars |
054 | L'avventura "elettrica" della Zagato in 12 modelli: Milanina (1972), Zele 1000 (1973), Zele - Elcar 1500 (1975) Zele - Elcar 1500 Van (1975), Zele Golf (1976), Zele 2000 (1977), Zele Milanina 2 (1987), Zele - Piaggio Biposto (1992), Zele - Piaggio Concept Monoposto (2003), Zele - Volpe Concept Monoposto (2004), Zele - Volpe Concept Tandem (2005), Zele - Volpe Tandem (2012) | © & courtesy Zagato |
055 | Takashi Murakami, Nissan Motor Co. (chief designer Shiro Nakamura), Pivo - concept car, 2005 | © & courtesy Nissan Motor Co. |
056 | Alcuni manifesti della XXII edizione di Arezzo Classic Motors (Arezzo Fiere e Congressi 11-12 gennaio 2020) durante la quale, nel padiglione 6, presso la mostra 110 anni Alfa Romeo - tra Sport e Stile, in occasione dell'inaugurazione ufficiale (11 gennaio 2020) è stato presentato il volume, a cura di Antonello Biscini, La nostra Urbanina. Avanguardia d'altri Tempi, edito da La Conchiglia di Santiago di San Miniato - Pisa nel 2020| © & courtesy Arezzo Classic Motors |
1910-‘93 | name: | Piero Girolamo Bargagli Bardi Bandini (aka John Rame) |
1913-‘82 | name: | Narciso Cristiani |
1964-’73 | name: | Bargagli e Cristiani, Urbanina |
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Salone dell'automobile di Torino | 28 ott 1970 | |
2020 | © video: Anni 70 a colori |
Per snellire il traffico | La Settimana Incom 02527 - 27 nov 1964 | |
2012 | © video: Istituto Luce Cinecittà |
2020 | Antonello Biscini (a cura di), La nostra Urbanina. Avanguardia d'altri tempi La Conchiglia di Santiago, San Miniato - Pisa |
2020 | Ada Neri, Urbanina. Avanguardia d'altri tempi, “Reality Magazine”, n. 95, XXII, n. 1 (online) |
2020 | Pierluigi Bonora (a cura di), Urbanina: la prima “scossa”. Il racconto, "Fuorigiri. Il magazine dell'automotive" - "Il Giornale.it", 31 agosto (online) |
2019 | Giuseppe Zagaria, Quando l'auto elettrica era l'Urbanina “Il cuoio in diretta”, 11 dicembre (online) |
2018 | Antonello Biscini, Urbanina. L’auto elettrica da città che oggi tutti vorremmo… disegnata e costruita 50 anni fa, “epocAuto”, n. 2, febbraio |
2018 | Nilo Di Modica, L’auto elettrica? Fu ideata a Staffoli negli anni Sessanta “Il Tirreno - Pontedera”, 13 aprile |
2014 | Mauricio Uldane, Los autos urbanos, segunda parte, 9 marzo (vers. online) |
2012 | Mauricio Uldane, Urbanina, un auto ciudadano, 1° ottobre (vers. online) |
2012 | Marco Visani, Urbanina Torpédo. Cube électrique (photo: IsolaPress) “Gazoline”, Volume 18, n. 191, luglio (vers. online) |
2012 | Alessandro Pisacane, L'Urbanina, una storia dimenticata Supplemento n. 65 a: “Collezionismo. Auto, moto, restauro”, III, n. 12, giugno |
2011 | Matteo Comoglio, Ritorno al Futuro: L’Urbanina “Rotary Club Fucecchio - Santa Croce”, n. 7-03, 2 dicembre |
2010 | Matteo Comoglio, Urbanina. Progetto attuale “La Manovella e Ruote a raggi”, L, n. 3, marzo |
2009 | Giancarlo Andreanini (a cura di), La nostra urbanina: avanguardia d'altri tempi Edizioni MovimentoShalom |
2009 | Elenoire, Urbanina. La prima vettura elettrica nel mondo finalmente si fa conoscere, “Reality Magazine”, XII, n. 54, 15 luglio |
2008 | Harald Linz, Halwart Schrader, Die Internationale Automobil-Enzyklopädie United Soft Media Verlag GmbH, München [D] |
2001 | Nick Georgano (editor in chief), The Beaulieu Encyclopedia of the Automobile - Volume 3, P–Z, Fitzroy Dearborn Publishers, Chicago - IL [USA] |
1995 | Michele Marchianò, Il futuro della prima auto | L'auto elettrica - 2 “La Manovella e Ruote a raggi”, XXXV, n. 9, dicembre |
1995 | Enrico Casale, Michele Marchianò, L'auto a cui mancò solo la... "scossa" | La vettura elettrica - 1, “La Manovella e Ruote a raggi”, XXXV, n. 6, luglio/agosto |
1991 | “Auto Exklusiv”, n. 4, 1991 |
1973 | Neue chance für der Elektroantrieb?, “Automobil-Revue Zeitung”, n. 36, agosto |
1972 | “Automobil-Revue Zeitung”, n. 13, marzo |
1971 | Storia dell'Automobile - album figurine Supplemento a: “Le grandi raccolte della gioventù”, n. 4, aprile, Edizioni Panini, Modena |
1970 | “Auto Motor und Sport”, n. 24 |
1969 | “Automobil-Revue Zeitung”, n. 53, dicembre |
1969 | “Automobil-Revue Zeitung”, n. 39, settembre |
1969 | “ADAC Motorwelt”, n. 4, aprile |
1968 | De ware geschiedenis van David en Goliath (La vera storia di David e Golia) “Lach 69”, ottobre |
1968 | Luigi Giovannetti, L'auto elettrica, “Le Stagioni”, inverno 1967-68 |
1967 | R. M., El minicoche eléctrico (photo: Aldo Patellani), “Triunfo”, XXII, n. 271, 12 agosto |
1967 | Franco Bandini, Guido Carretto, È italiana la prima vetturetta elettrica (photo: Aldo Patellani), “Domenica del Corriere”, LXIX, n. 30, 18 luglio |
1967 | “Auto Motor und Sport”, n. 7 |
1967 | “Automobil-Revue Zeitung”, n. 14, marzo |
1967 | “Automobil-Revue Zeitung”, n. 12, marzo |
1967 | “Automobil-Revue Zeitung”, n. 11, marzo |
1967 | “Automobil-Revue Zeitung”, n. 9, marzo |
1967 | Genfer Salon 1967, “Auto Motor und Sport”, n. 7 |
1966 | Richard Carr, In search of the town car, “Council of Industrial Design”, luglio |
1966 | ¿Serán los únicos sobrevivientes del crecimiento urbanístico?, “Automundo”, n. 44, marzo |
1966 | “Auto Motor und Sport”, n. 23 |
1965 | Indro Montanelli, I Robinson dell'industria italiana, “Domenica del Corriere”, LXVII, n. 51, 19 dicembre |
1965 | Talk about convertibles, “Daily News”, New York - NY [USA], 31 ottobre |
1965 | El Urbanina, automóvil de ciudad, “Automundo”, n. 7, maggio |
1965 | “Auto Motor und Sport”, n. 24 |
1964 | El Urbanina. Un coche ideal para la “zona azul” (photo: Radian Press) “Triunfo”, XIX, n. 121, 26 settembre |
1964 | È nata l'auto a tamburo (photo: Sergio Del Grande - Epoca) “Epoca”, XV, n. 725, 16 agosto |
[...] | Prima della Tesla, l'auto elettrica esisteva già in Toscana. Era il 1965, “Mo.So.To - Mobilità Sostenibile Toscana” (vers. online) |
[...] | Philippe Boursin de l'Arc, 49e Salon de Turin (1-12.11.1967), “Histoire de la voiture électrique” (vers. online) |
[...] | Histoire du véhicule électrique: 1960 - 1979 (vers. online) |