RADIOMARELLI | Mu.De.To. - Museo del Design Toscano, Museo Design Toscana

RADIOMARELLI

ANNO	1929-1975
LUOGO	Milano
PRODOTTI	Movision

PROFILO AZIENDA / ENTE / ISTITUZIONE

a cura di: Umberto Rovelli

Umberto Rovelli (Bologna, 1962). Laureato in Architettura, dal 1996 al 2018 è socio di Blue Klein, web agency impegnata nel campo multimediale per la promozione della cultura del progetto su Internet. Dal 2005 dirige la rivista IdeaMagazine.net. Dal 2008 al 2016 cura gli aggiornamenti del web ADI Toscana progettato da Blue Klein. Socio ADI dal 2010 al 2015, è curatore dei volumi MuDeTo Collection I.-V. (MuDeTo, Firenze 2014-'21), Mauro Pasquinelli Designer (Bandecchi&Vivaldi, Pontedera 2013) e Interviste sul Progetto (Franco Angeli, Milano 2011). Ha collaborato con le riviste “Op. cit.”, “Juliet Design Magazine”, “Paesaggio Urbano”, “ReportBio”, “Firenze Spettacolo”. Ha pubblicato contributi in: Adriano Piazzesi (Pontecorboli, Firenze 2016); Vincenzo Missanelli. Opere con un'antologia critica (Bandecchi&Vivaldi, Pontedera 2015); Antonio Possenti un lungo viaggio (Pacini Fazzi, Lucca 2013); Adriano Piazzesi. Arte nel silenzio (Polistampa, Firenze 2012); Massimo Mariani. Progetti 1980 - 2005 (Verba Volant, London 2005); Labyrinthos (Alinea, Firenze 1994). [x]

Nel 1891, Ercole Marelli fonda l’omonima azienda specializzata nella produzione di motori e apparecchi elettrici. Nel 1915, la Società Anonima Ercole Marelli avvia le prime sperimentazioni italiane nel campo dei magneti d’accensione per motori a scoppio.

Fiat contatta la Società Anonima Ercole Marelli per avviare la produzione in serie di magneti d’accensione per soddisfare la crescente domanda di magneti e componenti elettrici per la mobilità. L’8 ottobre 1919 nasce Magneti Marelli. Il capitale sociale di 7 milioni di lire è sottoscritto in parti uguali da Fiat e Società anonima Ercole Marelli, la quale conferisce nella società i macchinari e lo stabile fatto costruire nel 1905 da Ercole Marelli a Sesto San Giovanni (Mi), che ne diverrà la prima storica sede.

Negli anni ’20 l’attività di Magneti Marelli si rafforza e diversifica: entrano in produzione magneti per automobili, motocicli, motori industriali, motori da competizione a 4, 8, 12 cilindri e per aviazione, equipaggiamenti elettrici quali dinamo, avvisatori acustici, tergicristalli, impianti luce e avviamento, candele per aviazione, viene attivato il settore produzione batterie per autovetture. La massiccia attività per lo studio e la progettazione di nuovi prodotti, spesso innovativi, richiede uno sforzo rilevante in termini di uomini e strutture: nel ’26 è attivata la “Scuola Vedette”, corsi interni di addestramento del personale, ma soprattutto Magneti Marelli è tra le prime ad istituzionalizzare un Ufficio Studi rivolto allo sviluppo di nuovi prodotti, e ben 13 laboratori di sperimentazione nei settori materie prime, iniezioni, test attitudinali, radio, onde corte, televisione, acustica, disegno radio riceventi e trasmittenti, chimica, misura, radio militari, oltre a 2 sale prova per gli equipaggiamenti elettrici e per la radio.

Nel 1927, i provvedimenti economici conosciuti col nome di “quota 90”, rendono più difficile per le grandi industrie nazionali la penetrazione sui mercati esteri.
In Magneti Marelli, che già negli anni ’20 può contare su un’attiva rete commerciale in Francia, Belgio, Inghilterra e in Europa Orientale, la preoccupazione per la possibile riduzione del volume d’affari induce a ricercare nuovi ambiti di produzione in cui impegnare l’azienda. Oltre a diversificare la produzione di componenti per auto, moto e aviazione, in Magneti Marelli viene presa una decisione particolarmente importante e significativa: avviare una nuova attività nel settore della radiofonia di massa.

Così come per il settore degli equipaggiamenti elettrici per veicoli, anche nel campo radiofonico Magneti Marelli si trova a svolgere in Italia un ruolo pionieristico.
Acquisita nel 1929 la licenza di fabbricazione e vendita da American Bosch, nel 1930 i primissimi apparecchi radio interamente realizzati da Magneti Marelli vengono esposti alla Fiera Campionaria di Milano per saggiare la risposta del pubblico, che non tarda ad arrivare.

Proprio nel 1930 nasce lo storico nome Radiomarelli, marchio di fabbrica con cui verranno commercializzate radio e, successivamente, televisori ed elettrodomestici prodotti da Magneti Marelli e destinati alla grande serie.
I primi due apparecchi radiofonici Radiomarelli sono il Musagete e il Sinfoniaco: ne vengono realizzati 200 esemplari e i proventi derivanti dalla loro vendita vengono interamente reinvestiti in pubblicità. Si tratta di cifre significative per l’epoca, considerato che il più economico Musagete aveva un costo di 2.700 lire mentre una Fiat Balilla non arrivava alle 10.000 lire.
La stampa dell’epoca saluta con entusiasmo la nascita di Radiomarelli, descritta come superiore alle migliori realizzazioni americane che, funzionando con una differente tensione elettrica rispetto a quella europea, erano afflitte da disturbi e distorsioni del suono quando utilizzate in Italia. Il motto Radiomarelli è: «Superare tutti per qualità, lasciarsi superare da tutti nel prezzo».

La sede originaria della società è a Milano, in Corso Venezia, ma si trasferirà nello storico stabile Magneti Marelli di Sesto San Giovanni alla fine degli anni Sessanta. A presiederla è il Senatore Giovanni Agnelli, tra i consiglieri l’On. Stefano Benni e il Cav. Bruno Antonio Quintavalle.
Per la realizzazione dei suoi apparecchi radio e tv, Magneti Marelli fonda la FIVRE, fabbrica italiana valvole radio elettriche, un componente necessario per le radio dell’epoca e, in futuro, per i televisori, ma ha anche a disposizione un laboratorio di falegnameria per la realizzazione dei pregiati mobili in legno.
La costruzione degli apparecchi radiofonici avviene nello stesso reparto avvolgimenti in cui si realizzano bobine e magneti per auto. Un nastro trasportatore passa i pezzi da un operaio a quello successivo, finché il radioricevitore non è pronto per essere inserito nel suo mobile in legno di noce o radica. Anche il Laboratorio Scientifico, fiore all’occhiello di Magneti Marelli, contribuisce a questa produzione eseguendo sugli apparecchi Radiomarelli tutte le prove e le ricerche necessarie a garantirne qualità e affidabilità.

Nel 1931, ogni lunedì sera una folla si raduna in Galleria Vittorio Emanuele a Milano per ascoltare, dalle vetrine del negozio Radiomarelli, i concerti tenuti nella sala del Regio Conservatorio di Milano e trasmessi al pubblico attraverso radio Musagete Radiomarelli.
Nel giro di poco tempo la gamma Radiomarelli si amplia, entrano in produzione modelli sempre più ricercati e dai nomi particolarissimi, come il Tamiri, Vertumno, Fonoargeste, Sulamite, e Chiliofono.
Nel 1939, addirittura quasi venti anni prima della nascita ufficiale della televisione in Italia, Magneti Marelli già aveva prodotto un televisore sperimentale per effettuare i primissimi esperimenti sulle trasmissioni televisive, sfruttando una primordiale antenna posizionata sulla «Torre Littoria» (oggi Torre Branca) del parco Sempione a Milano. L’apparecchio è ora in esposizione al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

Dalla metà degli anni ’50 iniziano le prime trasmissioni televisive in Italia. Magneti Marelli, che ha contribuito in modo determinate allo sviluppo di questa tecnologia, avvia la propria produzione di massa di televisori Radiomarelli: i primi hanno mobili in legno, sono grandi ed ingombranti, da famiglia, fino ad arrivare, negli anni ’60, ai modelli portatili, più piccoli e in plastica colorata come dettava il gusto del tempo, spesso pubblicizzati attraverso belle ragazze in momenti di svago.

La gamma prodotti si amplia ulteriormente, comprendendo autoradio, giradischi, lettori di cassette, elettrodomestici vari, e a Radiomarelli vengono dedicate con regolarità pagine sulla rivista aziendale Mabostampa, viene pubblicata una rivista apposita chiamata Pagine Radiomarelli che in seguito sarà accorpata in Pagine Magneti Marelli.
Dagli anni ’70, le strategie aziendali si concentrano nel settore automotive, di conseguenza l’attività radio, televisione ed elettrodomestici viene progressivamente abbandonata, dapprima cessando la produzione, infine anche la commercializzazione definitivamente nel 1975.

Fonte:

• Archivio Storico Magneti Marelli (Gian Luca Fontana)

La storia del marchio, che prosegue con alterne vicende fino ad oggi, vede il brand coinvolto in operazioni finanziarie che non hanno più che una assai tenue relazione con la realtà storica dell'azienda originaria. Ciò non toglie che, ancora nel 2003, il logo sia stato nuovamente ceduto. L'attuale proprietà (a partire dal 2010) è Di Condri Commerce con sede in Svizzera a Lugano.

Fonte:

• Wikipedia (ad vocem: Radiomarelli)

PRODOTTI

PROGETTISTI / ARTEFICI / IDEATORI

RICONOSCIMENTI

VIDEO

TESTI | LIBRI | DOCUMENTI

1998	Giuseppe Chigiotti (a cura di), Pierluigi Spadolini: il design Edizioni Cadmo, Fiesole - Firenze
1985	Giovanni Klaus Koenig, Pier Angiolo Cetica, Francesco Gurrieri (a cura di), Pierluigi Spadolini. Architettura e sistema: otto opere in mostra ad Agliana catalogo mostra, Dedalo, Bari
1982	Giovanni Klaus Koenig, Il design italiano negli anni delle «grandi speranze», in Pietro Sartogo (a cura di), Italian Re-Evolution catalogo mostra, La Jolla
1978	Giovanni Klaus Koenig, Il design italiano negli anni cinquanta "Abitare", 1, 1978
1958	Pierluigi Spadolini, Considerazioni sulla progettazione estetica dei modelli Radio e TV relazione al Convegno Radiomarelli, Torino
1957	Pierluigi Spadolini, Considerazioni sull’apparecchio radio e TV relazione al Convegno Radiomarelli, Sorrento
1956	Pierluigi Spadolini, Considerazioni sul problema estetico degli apparecchi radio e televisivi in rapporto alla produzione di serie e degli orientamenti per il futuro relazione al Convegno Radiomarelli, Bologna

CONTATTI

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	name:	Movision - televisore portatile
1956	by:	Pierluigi Spadolini

	Pierluigi Spadolini: un maestro del ‘900 scritto e diretto da Felice Limosani / regia: Cristina Sammartano
2022	© video: Firenze Fiera
	Telecomunicazioni: Radiomarelli pt.1
2013	© video: Magneti Marelli
	Telecomunicazioni: Radiomarelli pt.2
2013	© video: Magneti Marelli
	Telecomunicazioni: Radiomarelli pt.3
2013	© video: Magneti Marelli