di: Elisabetta Trincherini 

Elisabetta Trincherini (Verbania, 1978). È PhD in Scienze del Testo presso l'Università di Siena, per la stessa università ha insegnato Teorie dell'Arte e della Letteratura, per l'Oklahoma University Lingua e Cultura Italiana, per l'Accademia di Belle Arti di Firenze Storia dell'Arte Contemporanea e Storia dell'Editoria d'Arte. È stata post-doctoral fellow presso il Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Ha vinto il grant per il progetto In-collezione (2015) della Fondazione Giulio Paolini. Si occupa di cultura del progetto, delle intersezioni tra linguaggi letterari e visivi, delle relazioni tra produzione artistica e habitus culturale. [x]

Le sedute della serie Saratoga (1964) sono progetti dei partner, nella vita e nel lavoro, Lella (1934-2016) e Massimo (1931-2014) Vignelli. Eseguite per la Poltronova di Agliana, gestita in quegli anni da Sergio Cammilli, costituiscono il nucleo originario, cui da subito si accompagnano il tavolino basso e i mobili, contenitori e bar, di un gruppo che andrà sommando, nel corso degli anni immediatamente successivi, molteplici pezzi sia per ufficio sia per uso domestico.

Le funzioni della collezione di sedute, com’è logico, differiscono, ma la linea progettuale mantiene una costante che va rintracciata nella giustapposizione di forme geometriche solide. La poltrona funge pertanto da sorta di modulo base per i divani a due, tre e quattro posti. La seduta è larga 60 cm cui si aggiungono i 30 cm dei braccioli, 15 cm per parte, per una profondità di 90 cm e un’altezza di 61. Il risultato è di limpida purezza formale; le stesse proporzioni vengono quindi applicate alle sedute multiple per una lunghezza totale rispettivamente di 150, 210 e 270 cm.

Si tratta di uno dei progetti – non l’unico –, che ben corrisponde al motto che i coniugi Vignelli hanno fatto proprio: «If you don’t find it, draw it yourself!» («Se non lo trovi, disegnalo tu!»). Interpellati in proposito, i designer avevano a suo tempo dichiarato che si trattava di un progetto nato da una personale esigenza domestica: avendo necessità di arredare la propria casa con sedute imbottite, la soluzione migliore era parsa agli autori quella di progettarle direttamente trovando quindi l’azienda disposta a produrli.

Sono anni in cui la coppia, pur non essendosi ancora definitivamente trasferita, si muove tra Italia e Stati Uniti: lunghi soggiorni americani hanno già avuto luogo per la Towle Silverstone Fellowship vinta da Massimo Vignelli nel 1957 e il successivo incarico di docenza all’Istitute of Design dell’Illinois, 1958-59, e per la Fellowship vinta da Lella Vignelli presso il Massachussetts Institute of Technology di Boston, Cambridge, nel 1959. In linea con uno stile più americano (che ha a disposizione spazi più ampi) che non europeo, i due progettisti pensano a divani che non vadano addossati alle pareti ma che siano liberi, al centro dello spazio – implicitamente contestando una sorta di «forza centrifuga» che quasi imponeva ai progetti coevi di «schiacciare i mobili sulle pareti».

Una scelta che oltre a rimarcare il nascente “protagonismo” simbolico attribuito alla tipologia – come detto disponibile a integrarsi e a “ordire” con sobria eleganza gran parte degli ambiti di relazione della zona giorno domestica, ma non solo – impone, come diretta conseguenza progettuale, la necessità di dotare il nuovo modello di seduta con una rifinitura efficacemente elegante anche sul retro, non più pensato come secondario rispetto al fronte.

Insieme a tale esigenza gli autori manifestano anche la volontà di realizzare un oggetto dal carattere spiccatamente architettonico nell’estetica ma che non per questo risulti carente sotto il profilo della funzionalità.

La prima ipotesi di Massimo Vignelli per risolvere i suoi desiderata è quella di realizzare la struttura del divano in marmo. Da subito, però, i problemi legati a questo tipo di soluzione risultano evidenti: gli altissimi costi legati alla difficoltà della lavorazione di un materiale prezioso, molto pesante e delicato allo stesso tempo, rendono davvero improbabile l’ipotesi di una serializzazione dell’oggetto e del suo inserimento in una logica produttiva. Sebbene i designer si siano rivolti a Poltronova, l’azienda più sperimentale attiva in quel momento in Italia – che, guidata da un “artista prestato all’industria”, si è spesso rifiutata di finalizzare solo economicamente i suoi prodotti prediligendo di contro la sperimentazione propria di una creatività libera –, l’ipotesi del marmo sembra essere davvero troppo ardita.

Si finisce così per “ripiegare” sul legno, anche perché, avendo Poltronova al suo interno una falegnameria specializzata, questa soluzione permette di contenere i costi del progetto. Proprio per questa ragione la rifinitura sarebbe dovuta essere speciale: i Vignelli immaginano l’“effetto pianoforte” come escamotage in grado di offrire la peculiare tonalità estetica ricercata. Si opta quindi per una laccatura al poliestere, inedita sino a quel momento nel settore domestico, costosa, molto resistente e più spessa di una verniciatura tradizionale. La struttura estremamente rigorosa nelle geometrie e nei colori, bianco o nero, laccati e lucidissimi, regala l’effetto architettonico desiderato dai designer pur rinunciando all’utilizzo del marmo.

I Vignelli non fanno mistero di essere debitori dello statement di matrice razionalista less is more e della consequenziale idea di costruzione non per addizione bensì per sottrazione di elementi, negano però che questi presupposti debbano avere come conseguenza obbligata un progetto freddamente minimalista. Non è una questione di moda ma la ricerca a ritroso di forme archetipe ed elementi puri che per via della loro essenzialità rimangono tutt’oggi attuali.
I cuscini delle sedute Saratoga, morbidi e confortevoli alla vista e al tatto, vengono pensati in piuma d’oca con rivestimento in pelle sfoderabile, ulteriore elemento d’eleganza che li connota è rappresentato dalla tonalità che nel progetto originale vuole essere quella tipica degli interni delle auto Jaguar.

Se è vero che i Vignelli impostano la loro partnership giocando con una «dialettica tra il possibile (Massimo) e il reale (Lella)», questo progetto sembra essere il risultato di quella negoziazione che alterna l’aspirazione a una forma primaria, quella della struttura geometricamente pura, resa attraverso materiali inediti nell’ipotesi iniziale, o trattati in maniera inedita nel risultato finale, cui si accostano la comodità e l’eleganza glam dei cuscini in pelle-Jaguar.

Questa serie contiene in nuce elementi che sempre hanno caratterizzato il loro variegato lavoro – che spazia dal disegno degli interni alla progettazione di edifici, dal disegno di oggetti alla comunicazione e alla grafica –: l’acquisizione di una geometria di base che può essere espansa in una modularità che non scade mai nella forzatura, un’eleganza sontuosa e non sbandierata, la ricerca di un rigore non certo punitivo ma in grado, piuttosto, di esaltare le forme.

Negli anni al bianco e al nero si aggiunge il grigio, proprio perché alcuni pezzi della serie Saratoga, successivi alle sedute, acquistano una connotazione da ufficio, così come i colori dei cuscini perdono la sfumatura di colore distintiva del progetto originale e vengono realizzati su richiesta del compratore in varie tonalità.

A riportare il progetto alle origini è la rinnovata gestione di Poltronova (da inizio Duemila nelle mani di Roberta Meloni) che fonda il Centro Studi Poltronova con l’obiettivo di salvaguardare l’archivio storico dell’azienda e rieditare con la massima fedeltà, fra quelli che hanno contraddistinto l’ampio e variegato catalogo dell’azienda, una selezione dei progetti più significativi e di costante attualità.

Il Saratoga dei Vignelli è tra i prescelti proprio per le sue caratteristiche tipiche di ricerca dell’essenziale che non rinunci al piacere visivo e alla versatilità d’uso. Vengono ripristinati i colori originali del progetto, bianco e nero con finitura al poliestere per la struttura; e per i cuscini in pelle sfoderabile l’azienda stabilisce, in accordo con gli stessi Vignelli, che la tonalità più vicina a quella immaginata nel 1964 dagli architetti sia la nuance n. 43003 dell’azienda svedese Elmo Leather con la quale sono tutt’oggi in produzione.

Massimo Vignelli (Milano, 1931 - New York, 2014)




«We have a saying in our office: "If you can't find it, design it". And that is what happens most of the time when we do interiors projects. At the point when a particular chair or table is needed and we cannot find what we need in any catalog, we design it. We find the appropriate manufacturer and, if the design is good, it becomes a product.
«Most of the furniture that we have designed follows this process. Sometimes, however, it is the manufacturer that comes to us with a specific assignment, ranging from a chair to sofa, from an office system to auditorium seating. Designing furniture is usually quite exciting, but the process can be long and full of obstacles. Generally, the design, on paper, comes quickly, but the real test is the first prototype, where one can verify to what extent the direction taken is the right one. If one is lucky, the prototype is right on, but more often than not it needs adjustments — thickness, height, structural strength, materials, texture, color, and such.
«This is usually the moment where Lella and I have the strongest disagreements. Lella, the voice of reason, wants to correct the product so that it will work. I, the voice of dreams, want to stretch reality to conform to the original idea, at the risk of feasibility. This has happened countless times until the right solution is found. It is part of our process, but it is also a necessary step to obtain the best results.
«One of the first lines of furniture that we designed was the Saratoga line of seating: tables and cabinets finished in lacquer. It was 1964 when lacquer was used only for kitchen furniture. The basic concept was to design furniture that could stand freely in an open space rather than against walls, (then, it seems, there was a centrifugal force that splattered furniture on the walls), For this reason, we designed the seating as a hard container for the soft pillows.
«Originally, I wanted to make them in Belgian marble, but that being unfeasible, we opted for lacquer. It was the first line of lacquered furniture of its time and since 1960s fashion had the "wet look", it was an instant success, and is still in production».

Titolo / Title:

Vignelli: From A to Z

Autore / Author:

Massimo Vignelli, Janelle McColloch (edited by)

Luogo / Place:

New York | Courtesy Editor: Images Publishing - Mulgrave, Australia

Data / Date:

2007

Umberto Rovelli (Bologna 1962)




Mary: «Tu cosa fai?» John: «Disegno mobili» Mary: «Per caso hai disegnato anche questo?» John: «Non ti piace?» Mary: «Eh, potrebbe essere più comodo» John: «Ieri sera non ti lagnavi» Mary: «Perché credi che sia voluta andare a letto?» John: «E' un sofà funzionale» Mary: «E ha funzionato, eh?» John, a questo punto, sfila il cuscino dallo schienale più lontano e, sistemandolo sul fianco interno del bracciolo, offre alla compagna una prova immediata delle segrete potenzialità di comfort concesse dal prodotto disegnato dai coniugi Vignelli per Poltronova nel 1964. Tratta dal film di Peter Yates John e Mary del 1969, questa breve azione-dialogo tra due giovani amanti alla ricerca della giusta posizione sul divano Saratoga offre un quadro, parziale ma efficace, dell'universo (pragmatico e insieme intellettuale) che per oltre mezzo secolo ha ruotato intorno a questo gruppo di sedute e mobili determinandone il successo e la durata nel tempo. Elemento d'arredo funzionale ma non troppo confortevole che, in nome di ideali estetico-geometrici, pare rinunciare alle lusinghe della più immediata “ancillarità” epicurea, Saratoga è, in realtà, un progetto radicato in primo luogo su un'idea di “centralità” della seduta che ne pone in luce il ruolo di “concertazione” spaziale all'interno dell'ambiente, ovvero impegna i progettisti a pensarlo come elemento fieramente tridimensionale e bifronte, in grado cioè di agire da “ponte” (barriera e cerniera insieme) fra le diverse aree della zona giorno (e come tale viene utilizzato anche nella casa/studio di John). Una scelta che implicitamente si rivolge ad ambienti – ibridi, indivisi, del tutto o anche solo parzialmente open space –, che negli anni 60 non sono forse così abituali e frequenti in Italia come in America. Saratoga è infatti, per molti aspetti, un progetto made in USA (i progettisti si stabiliranno definitivamente a New York nel 1965) che, per essere “adottato”, sembra pretendere spazi dimensionalmente ampi e plurifunzionali (coinvolgendo di conseguenza target borghesi medio-alti). Ma nel disegno complessivo dell'intera serie Saratoga v'è certamente un tratto “sintattico” che invece risulta perfettamente allineato con la “misurata” asciuttezza ordinativa del progetto toscano più esplicitamente seriale (“meticamente” temperata nelle nuance d'uno Steinway & Son). Lo standard geometrico-dimensionale individuato dai Vignelli non è infatti che l'innesco-matrice per l'orditura di un sistema assai più vasto e “rivelante” delle sedute e che si espande ai mobili bar, le cassettiere, i tavoli bassi, le credenze, fino al forse meno noto incastro cartesiano fra “tavolo pranzo” e poltroncine mobili (ascrivibile a Lella Vignelli). Un unico linguaggio formale che consente una lettura decisamente integrata delle diverse tipologie e degli ambienti della zona giorno offrendone una nuova visione “canonica”: un coordinato puzzle in cui divano e poltrone sono elementi connessi e, se non praticamente interscambiabili, perlomeno assolutamente consonanti con quelli dei mobili contenitori, tavoli e sedute da tavolo. Quasi a bilanciare il robusto tenore pianificatorio del sistema, l'irrisolta dualità gnostica del divano – scisso fra esprit de geomètriè ed esprit de finesse – ci regala una “tessera” dai connotati androgini – specie nelle versioni bicrome dove la lucida, speculare impronta della struttura (bianca o nera) si sposa all'opaca e morbida tattilità dei cuscini “orange”. Una coniunctio oppositorum che probabilmente è il segreto della “durata” non solo del “gruppo” Saratoga ma dell'intera opera della coppia, nella vita e nel lavoro, che l'ha progettato (ovvero i reali alter ego di John e Mary: Massimo e Lella Vignelli). Last but not least, un doveroso ringraziamento va a Elisabetta Trincherini, autrice del saggio inedito "motivazionale" riportato più sopra, che ha gentilmente aderito alla nostra iniziativa tesa alla riemersione di un patrimonio produttivo e progettuale – fatto sia di storie vincenti che di “microstorie” sommerse – di cui la stessa regione è, ancora oggi, solo parzialmente consapevole.

001	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - poltrona, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © Poltronova, courtesy Centro Studi Poltronova
002	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano tre posti, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © www.Lauritz.com, courtesy www.Lauritz.com
003	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano tre e due posti, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © Poltronova, courtesy Centro Studi Poltronova
004	Massimo Vignelli, Saratoga - Schizzo poltrona, divano tre e due posti, mobile bar, cassettiera, tavolino basso, 1964 | © Vignelli Center for Design Studies, courtesy Vignelli Center for Design Studies
004	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - Poltrona, divano tre e due posti, mobile bar, cassettiera, tavolino basso, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © Poltronova, courtesy Centro Studi Poltronova
005	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano due posti, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © www.Panomo.eu, courtesy www.Panomo.eu
006	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano due posti, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © www.Panomo.eu, courtesy www.Panomo.eu
007	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano due posti, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © www.Panomo.eu, courtesy www.Panomo.eu
008	Didascalia Provvisoria immagine sottostante [Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - sistema di sedute, tavoli e mobili contenitori, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © & courtesy Poltronova | Centro Studi Poltronova]
009	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano due posti, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © Poltronova, courtesy Centro Studi Poltronova
010	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano due posti, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © www.Panomo.eu, courtesy www.Panomo.eu
011	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - poltrone, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © www.Panomo.eu, courtesy www.Panomo.eu
012	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano due posti e poltrone, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © www.Panomo.eu, courtesy www.Panomo.eu
013	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano due posti e poltrone, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © www.Panomo.eu, courtesy www.Panomo.eu
014	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano due posti, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © Poltronova, courtesy Centro Studi Poltronova
015	Un momento del film John and Mary di Peter Yates, 1969 | Mia Farrow, sul divano Saratoga (versione con struttura bianca e cuscini rivestiti in pelle), e Dustin Hoffman, in primo piano | courtesy BobbyRiversTV.Blogspot.it
016	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano tre e due posti, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © CapitoliumArt.it, courtesy CapitoliumArt.it
017	Un momento delle riprese del film John and Mary di Peter Yates, 1969 | Dustin Hoffman, sul divano Saratoga | courtesy IMDB.com & LIFE.com
018	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano due posti, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © CapitoliumArt.it, courtesy CapitoliumArt.it
019	Un momento nel corso delle riprese del film John and Mary di Peter Yates, 1969 | Dustin Hoffman e Mia Farrow sul divano Saratoga | courtesy DustyArchives.tumblr.com
020	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - divano due posti, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © CapitoliumArt.it, courtesy CapitoliumArt.it
021	Una pausa durante le riprese del film John and Mary di Peter Yates, 1969 | Mia Farrow e Dustin Hoffman sul divano a tre posti Saratoga | courtesy IMDB.com & LIFE.com
022	Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - poltrone, 1964, Poltronova | Centro Studi Poltronova | © BlackmanCruz.com, courtesy BlackmanCruz.com
023	Due momenti nel corso delle riprese del film John and Mary di Peter Yates, 1969 | Fase di trucco per Dustin Hoffman e Mia Farrow sul divano Saratoga (a sinistra) / Dustin Hoffman e Mia Farrow sul divano Saratoga (a destra) | courtesy IMDB.com & GettyImages - Michael Ochs Archives
024	Lella Vignelli (Elena Valle), Saratoga - tavolo pranzo e poltroncine, 1965-‘70, Poltronova | courtesy Centro Studi Poltronova (sx), Design.Repubblica.it/ (top-dx), Design.Culture.it (bottom-dx)
024	Lella Vignelli (Elena Valle), Saratoga - tavolo pranzo e poltroncine, 1965-‘70, Poltronova | courtesy Centro Studi Poltronova (sx) | Massimo Vignelli, Saratoga - Schizzo tavolo pranzo e poltroncine, 1965-‘70 | © Vignelli Center for Design Studies, courtesy Vignelli Center for Design Studies (dx)
024	Massimo Vignelli, Saratoga - Schizzo credenza, 1965-‘70 | © Vignelli Center for Design Studies, courtesy Vignelli Center for Design Studies (sx) | Lella Vignelli (Elena Valle), Massimo Vignelli, Saratoga - credenza, 1965-‘70, Poltronova | courtesy Centro Studi Poltronova (sx)

Poltrona e divano da due, tre o quattro posti (1964)

Struttura: Realizzata in legno verniciato nero o bianco in lacca poliestere altamente riflettente.
Cuscini: Disponibili imbottiti in piuma d'oca (o Dacron) e rivestiti in pelle in classico "orange Saratoga" o in un'ampia gamma di colori.
Dimensioni: 90 / 150 / 210 / 270 (l) x 90 (p) x 61 (h) cm

Tavolo / Mobile bar (1964)

Piano: Opalescente con luce.
Struttura e ante bilaterali: Realizzate in legno verniciate bianche lucide.
Dimensioni: 90 (l) x 90 (p) x 61 (h) cm

Tavolo alto / Cassettiera (1964)

Cassetti: 5.
Struttura: Realizzata in legno verniciata bianca lucida.
Dimensioni: 90 (l) x90 (p) x 61 (h) cm

Tavolo basso (1964)

Struttura: Realizzata in legno verniciata lucida nei colori bianco e nero.
Dimensioni: 90 (l) x90 (p) x 30 (h) cm
Dimensioni: 150 (l) x 45 (p) 30 (h) cm

Tavolo pranzo (1965-70)

Piano: Opalina bianca.
Struttura: Realizzata in legno, smontabile verniciata bianca lucida.
Dimensioni: 124 (l) x124 (p) x 70 (h)
[by Lella Vignelli]

Poltroncina (1965-70)

Struttura: Realizzata in legno, smontabile verniciata bianca lucida con rotelle.
Imbottitura: Realizzata in Dacron
Dimensioni: 59 (l) x59 (p) x 59 (h)
[by Lella Vignelli]

Tavolino comodino (1965-70)

Struttura: Realizzata in legno con portello frontale verniciata bianca lucida.
Dimensioni: 59 (l) x59 (p) x 59 (h)

Mobile cassetti (1965-70)

Cassetti: 4.
Struttura: Realizzata in C.S.
Dimensioni: 60 (l) x 45 (p) 70 (h) cm

Mobile libreria (1965-70)

Struttura: Realizzata in legno laccato poliestere nero o biege lucido.
Piano: 1 in cristallo fumé forte spessore.
Dimensioni: 90 (l) x 45 (p) 70 (h) cm

Mobile libreria (1965-70)

Struttura: Realizzata in C.S.
Piani: 2 in cristallo fumé forte spessore.
Dimensioni: 90 (l) x 45 (p) 140 (h) cm

Mobile ante (1965-70)

Struttura: Realizzata in C.S.
Ante: 2.
Piano: 1 in cristallo fumé forte spessore.
Dimensioni: 90 (l) x 45 (p) 70 (h) cm

Mobile armadio (1965-70)

Struttura: Realizzata in C.S.
Ante: 2.
Piani: 2 interni in cristallo fumé forte spessore.
Dimensioni: 90 (l) x 45 (p) 140 (h) cm

Mobile vetrina (1965-70)

Struttura: Realizzata in C.S.
Ante: 2 in cristallo fumé.
Piani: 2 interni in cristallo fumé forte spessore.
Dimensioni: 90 (l) x 45 (p) 140 (h) cm

Mobile credenza (1965-70)

Struttura: Realizzata in C.S.
Ante: 4.
Piani: 4 interni in cristallo trasparente.
Dimensioni: 221 (l) x 58 (p) 118 (h) cm

Scrivania direzionale (1965-70)

Struttura: Realizzata in C.S.
Piano di lavoro: Realizzato in pelle.
Vassoio portaoggetti: Realizzato in palissandro, estraibile.
Dimensioni:
210 (l) x 90 (p) 73 (h) cm

1931–‘14	name:	Massimo Vignelli
1934–‘16	name:	Lella Vignelli (Elena Valle)

1957	name:	Poltronova

2008	Collezione Vignelli Center of Design Studies, Rochester Institute of Technology - New York (USA)

	Vignelli tribute
2016	© video: AIGAdesign
	Massimo Vignelli Sketchbook
2016	© video: Gabriel Benderski
	John and Mary (USA 1969) | starring: Dustin Hoffman, Mia Farrow | © 20th Century Fox
2016	© video: CappaSette
	John and Mary (USA 1969) | starring: Dustin Hoffman, Mia Farrow | © 20th Century Fox
2016	© video: CappaSette
	John and Mary (USA 1969) | starring: Dustin Hoffman, Mia Farrow | © 20th Century Fox
2016	© video: CappaSette
	John and Mary (USA 1969) | starring: Dustin Hoffman, Mia Farrow | © 20th Century Fox
2016	© video: CappaSette
	John and Mary (USA 1969) | starring: Dustin Hoffman, Mia Farrow | © 20th Century Fox
2016	© video: CappaSette
	John and Mary (USA 1969) | starring: Dustin Hoffman, Mia Farrow | © 20th Century Fox
2016	© video: CappaSette
	John and Mary (USA 1969) | starring: Dustin Hoffman, Mia Farrow | © 20th Century Fox
2016	© video: CappaSette
	John and Mary (USA 1969) | starring: Dustin Hoffman, Mia Farrow | © 20th Century Fox
2016	© video: CappaSette
	John and Mary (USA 1969) | starring: Dustin Hoffman, Mia Farrow | © 20th Century Fox
2016	© video: CappaSette
	In Studio With: Massimo Vignelli
2014	© video: Design Indaba
	Massimo Vignelli
2012	© video: i-Italy
	Lectio magistralis di Massimo Vignelli
2012	© video: Nu Media
	Interior Design: The New Freedom: Massimo and Lella Vignelli, 1981
2008	© video: DukeLibDigitalColl

2014	Massimo Vignelli, Vignelli Drawings Vignelli Center for Design Studies, New York
2014	Jan Conradi, Lella and Massimo Vignelli: Two Lives One Vision RIT Press, New York
2012	Massimo Vignelli, Il canone Vignelli Postmedia - Milano
2007	Massimo Vignelli, Vignelli: from A to Z Images Publishing, Melbourne
2004	Massimo Vignelli, Lella Vignelli, Design is One Images Publishing, Melbourne
1990	Germano Celant (a cura di), Design: Vignelli Rizzoli, New York

Vignelli Center for Design Studies
Rochester Institute of Technology
73 Lomb Memorial Drive
Rochester, Henrietta - New York, NY 14623-5608
phone (585) 475-2839 / (585) 475-2404
www.rit.edu/vignellicenter
Josh Owen
Director, The Vignelli Center
josh.owen@rit.edu
Vignelli Center Archivist
jennifer.whitlock@rit.edu

Vignelli Associates
130 East 67th Street
New York, 10021 New York
phone 202 7370538
fax 212 744 4846
www.vignelli.com
info@vignelli.com

Poltronova / Centro Studi Poltronova
via Lorenzo Bartolini, 2 - 50124 Firenze
388 426133 | 342 8223135 (mobile)
www.poltronova.it
archivio@poltronova.it
info@centrostudipoltronova.it

Poltronova Factory
via A. Volta - 51031 Agliana - Pistoia