A.90/STUDIO: by Paolo Parigi for Heron Parigi | Mu.De.To. - Museo del Design Toscano, Museo Design Toscana

A.90/STUDIO

AREA TEMATICA	Design per il Lavoro
TIPOLOGIA	Tecnigrafo
ANNO	1975
PROGETTO	Paolo Parigi
PRODUZIONE / PER	Heron Parigi
RICONOSCIMENTI	XI Compasso d'Oro ADI 1979

MOTIVAZIONE

di: Daniele Baroni

Daniele Baroni (Milano 1935 - 2016). Architetto, si occupa prevalentemente di storia del design e cultura del progetto. Professore a contratto al dipartimento di Tecnologia della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, ha pubblicato, tra l’altro, I mobili di Gerrit Th. Rietveld (Electa), Il mobile, storia, progetti, tipi, stili (con G. Wills e B. Chiarelli - Mondadori), Josef Hoffmann e la Wiener Werkstatte (con A. D’Auria - Electa), II manuale del design grafico (Longanesi), La forma del design (Zanichelli). Titolare dell’omonimo studio, ha collaborato con diverse riviste di architettura, design e grafica. Nel 2004 ha ricevuto il premio Compasso d’Oro, insieme a M. Vitta, per il libro Storia del design grafico. [x]

Se pensiamo al luogo del lavoro intorno alla metà degli anni Sessanta, ci rendiamo conto di quali cambiamenti siano avvenuti nel tempo in senso strutturale, soprattutto nell’ambito delle attività progettuali e artistiche. Tutti gli strumenti manuali utilizzati in passato per disegnare, dalla matita ai colori, dalle righe e squadre fino alla reprocamera, sono stati perfettamente integrati con programmazioni algoritmiche nei computer, trasformando tutto l’analogico in digitale. Spesso mantenendo curiosamente denominazioni e linguaggio, come avviene nelle visualizzazioni iconiche dei sistemi Macintosh e Windows.

Ma quando tutto questo ancora non era previsto, un designer attento e sensibile come Paolo Parigi si era preoccupato di ridisegnare linee e forme dei vari supporti arredativi, persino di un ingombrante apparecchio tecnico come il tecnigrafo, a cui però, chi come noi se ne avvaleva, era affezionato. Paolo Parigi lo interpretò talmente bene da guadagnarsi un Compasso d’Oro. La sua formazione «funzionalista» dell’architettura e del design lo ha sempre portato, nella duplice veste di designer e di imprenditore, a una visione razionale della progettazione, rigorosa sia nel disegno sia nei materiali adottati.

di: Maurizio Vitta

Maurizio Vitta (Castelli - Teramo 1936). Laureato in filosofia. Docente di Storia delle Arti, dell’Architettura e del Design presso il Politecnico di Milano è autore di numerosi articoli, saggi e libri sull’arte, la letteratura, l’architettura, la comunicazione visiva e il disegno industriale, argomenti cui ha dedicato anche molti anni di insegnamento anche presso l’Accademia di Brera, la Naba di Milano e l’ISIA di Urbino. Ha curato mostre d’arte contemporanea, di disegno industriale e di visual design, ed è autore di numerosi articoli, saggi e libri sull’arte, la letteratura, l’architettura e il design contemporanei. Ha collaborato con il supplemento domenicale de “IlSole24ore” e con il mensile “Ventiquattro”, ed è stato membro del Comitato di Direzione della rivista “L’Erasmo”. È stato a lungo vicedirettore de “l’Arca”, mensile di architettura, design e comunicazione visiva, e collaboratore della rivista “Contemporart”. Tra le sue pubblicazioni sulla letteratura e l’arte contemporanee, sull’architettura e sul design ricordiamo Il disegno delle cose (Liguori, Napoli 1996), Il sistema delle immagini (Liguori, Napoli 1999), Il progetto della bellezza (Einaudi, Torino 2001 e 2011, in un’edizione ampliata), Storia del design grafico (con D. Baroni - Longanesi, Milano 2003), Il paesaggio (Einaudi, Torino 2005), Dell’abitare. Corpi spazi oggetti immagini (Einaudi, Torino 2008) e Il rifiuto degli dèi (Einaudi, Torino 2012). Nel 2004 ha ricevuto il premio Compasso d’Oro, insieme a D. Baroni, per il libro Storia del design grafico. [x]

Parigi ha incarnato il modello di una filosofia progettuale radicata nel severo razionalismo del Novecento, ma già proiettata verso un mutamento di cui egli ha intuito la portata, senza però cedere alla tentazione di anticiparlo con rotture clamorose. Ciò che lo ha sempre guidato nelle sue scelte formali è stato un delicato e pensoso equilibrio fra la sostanza formale dei suoi oggetti – mai imprigionata nella reiterazione di formule, ma semmai tendente a una propria personalissima maniera – e il senso profondo della loro umanità, della loro presenza viva nel mondo. I suoi oggetti (dagli arredi per ufficio a quelli per la casa) nascevano non per essere ammirati, ma per essere vissuti, per accettare giorno dopo giorno la sfida di una quotidianità alla quale davano forma e di cui componevano, silenziosamente, la storia.

L'oggetto che forse meglio, a mio avviso, interpreta questo modello è il tecnigrafo A.90, prodotto dalla Heron. Non si tratta soltanto della perfezione formale dell'artefatto, della sua capacità di elevare la propria energia estetica riducendola a un segno asciutto e rigoroso; si tratta anche del valore simbolico di un oggetto che oggi si carica di nuovi significati, e si propone come immagine di un design il quale, giunto alla sua piena maturità, già indicava il proprio superamento all'insegna della continuità culturale, affidata a una ragione capace di dar conto d'ogni mutamento.

Il fascino discreto del design di Paolo Parigi si condensa in questa lezione di stile. In tempi di incertezza e disorientamento come quelli che viviamo, essa forse non dà risposte alle nostre domande, ma certo ci invita a porle nel modo giusto.

TESTIMONIANZE

Sir James Dyson | © photo: Andrew Testa / The New York Times file photo, courtesy www.TheStar.com

Versione italiana ENG

I princìpi di progettazione che regolano l’approccio al design, in Dyson, passano sempre dal concetto di design engineering: la progettazione parte dall’interno di un prodotto per poi arrivare all’esterno, con un movimento che determina la forma a partire dalla funzionalità.
Il processo di sperimentazione che porta a un buon design nasce, quindi, all’interno della funzione: arriva insieme e in qualche caso prima della forma, ne influenza l’estetica e rappresenta, in un certo modo, una delle grandi virtù del design.
I prodotti iniziano ad essere veramente belli quando funzionano bene, ed è questa una delle qualità che il gruppo Heron Parigi è riuscito a portare alla ribalta internazionale del design. La Heron Parigi è riuscita a trasformare il tecnigrafo, oggetto prima considerato anonimo e senza personalità, in un elemento fresco e innovativo. La vasta gamma dei suoi tavoli da disegno, infatti, si contraddistingue per una particolare robustezza dei meccanismi mai priva, però, di un’efficacia elegante e funzionale. La loro apparenza semplice e quasi scabra racchiude, in realtà, un utilizzo essenziale delle parti e una lavorazione di precisione di ogni componente.
La vocazione innovativa e pionieristica di Paolo Parigi ha la propria sede e manifestazione nel tavolo da disegno Heron Parigi, che ho incluso nella mia selezione "Le icone del design contemporaneo" per svariati motivi: questo tavolo, prodotto in serie quando Parigi aveva soltanto 28 anni, è pensato per parti minime, per funzionalità specifiche e lineari, senza mai prescindere dalla sua pregevole fattura.
Anche se ora tutti gli ingegneri Dyson utilizzano il Computer Aided Design e molto si può ottenere dai disegni Cad e dai modelli di prototipazione rapida, al centro del nostro processo di design rimangono i bozzetti e i prototipi in cartone: il mio tavolo da disegno Heron Parigi è l’ultima drawing board rimasta nel complesso di Malmesbury, ma rimane un oggetto meraviglioso sul quale abbozzare nuovi disegni e nuove idee. Il fatto che, dopo tutto questo tempo, abbia conservato questa funzione a prescindere dalle evoluzioni tecnologiche e dal variare dei processi di progettazione, ribadisce ancora una volta la presenza di Parigi e della Heron Parigi stessa fra le icone del design contemporaneo.

English version ITA

The principles that govern design approach, in Dyson, are always tied with the concept of design engineering: the design starts from the inner parts of a product and then goes to the outside, determining function always before form.
The experimental process that leads to a good design starts within the function: it affects the aesthetics of a product and represents, in a certain way, one of the great virtues of design.
A product is only truly beautiful when it works properly, and this is one of the qualities that Heron Parigi group has managed to bring to the international design stage. Heron Parigi has managed to transform the drawing board: this is an object that was previously considered anonymous and without personality, and Heron Parigi redesigned it in a fresh and innovative way.
The wide range of Heron Parigi’s drawing boards, in fact, is characterized by robust mechanisms associated with the elegance, effectiveness and functionality of their design.
Their simple appearance and almost encloses, in fact, an essential use of components, crafted with extreme precision.
The innovative and pioneering vocation of Paolo Parigi is exemplified, in fact, by the Heron Paris drawing table, included by me inside “The icons of contemporary design” selection for several reasons: this table, mass-produced when Parigi was only 28 years, is minutely designed for linear and specific features, and it is an example of fine workmanship.
Although now all Dyson engineers use Computer Aided Design, and much can be obtained from CAD drawings and rapid prototype models, the focus of our design process remains inside sketches and cardboard prototypes: my Heron Parigi drawing board is the last one left in our Malmesbury HQ, but remains a beautiful object, used to sketch new designs and ideas.
The fact that this object, after all, has retained its primary function regardless of technological developments and the changing inside design process, reaffirms once again the presence of Paolo Parigi and Heron Parigi itself among the icons of contemporary design.

Titolo / Title:

Design is only truly beautiful when it works properly

Autore / Author:

Sir James Dyson

Luogo / Place:

Malmesbury (Wiltshire) - UK

Data / Date:

23 giugno 2016

CREDITS / IMMAGINI

a cura di: Umberto Rovelli

001	Paolo Parigi (1936-2012), A.90/Studio - tecnigrafo, 1975, Heron Parigi - Borgo San Lorenzo - Firenze \| © photo: Archivio Heron Parigi

002	Paolo Parigi (1936-2012), A.90/Studio - tecnigrafo, 1975, Heron Parigi - Borgo San Lorenzo - Firenze \| © photo: Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro

003	Paolo Parigi (1936-2012), A.90/Studio - tecnigrafo, 1975, Heron Parigi - Borgo San Lorenzo - Firenze \| © photo: Archivio Heron Parigi

004	Paolo Parigi (1936-2012), A.90/Studio - tecnigrafo, 1975, Heron Parigi - Borgo San Lorenzo - Firenze \| © photo: Archivio Heron Parigi

005	Paolo Parigi (1936-2012), A.90/Studio - tavolo da disegno, 1975, Heron Parigi - Borgo San Lorenzo - Firenze \| Creato per soddisfare le esigenze degli architetti, urbanisti e di tutti i disegnatori soliti ad usare il tavolo da disegno con una bassa inclinazione, il tavolo A.90/Studio risultava assai solido e robusto ed era munito di un semplice dispositivo comandato da due volantini per l'inclinazione ed il sollevamento del piano di lavoro \| © photo: Archivio Heron Parigi

006	Paolo Parigi (1936-2012), A.90/Studio - tavolo da disegno, 1975, Heron Parigi - Borgo San Lorenzo - Firenze \| Con una inclinazione massima di 30°, una elevazione di 30 cm. il tavolo A.90/Studio partiva da una altezza minima di 80 cm ed era fornito con piani cm. 80x170 o 100x 170 \| © photo: Archivio Heron Parigi

007	Paolo Parigi (1936-2012), A.90/Studio - scrivania, 1975, Heron Parigi - Borgo San Lorenzo - Firenze \| Il tavolo A.90/Studio veniva costruito anche in versione scrivania \| © photo: Archivio Heron Parigi

008	Sir James Dyson (selezione a cura di), Le icone del design contemporaneo, Absolute Press, Bath 1999 \| In copertina il tecnigrafo A.90/Studio progettato da Paolo Parigi (1936-2012) e prodotto da Heron Parigi (1965, Borgo San Lorenzo - Firenze) nel 1975

009	Sir James Dyson (autore del testo inedito dedicato all'opera di Paolo Parigi ed Heron Parigi raccolto in MuDeTo nella sezione «Testimonianze») nel proprio studio presso i Dyson’s headquarters a Malmesbury, England nell'aprile 2016. Riconoscibilissimo alle sue spalle, il tecnigrafo A.90/Studio progettato da Paolo Parigi e prodotto da Heron Parigi a partire dal 1975 \| © photo: Andrew Testa (www.andrewtesta.co.uk) / The New York Times file photo, courtesy www.TheStar.com

INFO / NOTE TECNICHE

Tavolo da disegno dove ogni particolare semplice e robusto era fatto per durare, A.90 non nasconde nulla di sé. Ogni pezzo importante è in vista e si può facilmente controllare, toccare. Il sistema di sollevamento e di inclinazione è comandato e bloccato da un pedale. Il bilanciamento è ottenuto con due robusti melloni regolabili. Veniva costruito nei seguenti formati: cm. 80x140, 100x150, 100x170, 120x200. Con la tavoletta in piano l'altezza minima da terra era di cm. 94.

A.90 è stato creato per soddisfare le esigenze di architetti, urbanisti e tutti i disegnatori soliti ad usare il tavolo da disegno con una bassa inclinazione. Solido e robusto A.90 è munito di un semplice dispositivo comandato da due volantini per l'inclinazione ed il sollevamento del piano di lavoro. L'inclinazione massima è di 30°, con una elevazione di 30 cm. e parte da una altezza minima di 80 cm. Veniva fornito con piani da cm. 80X170 o 100X170 ed era realizzato anche in versione scrivania.

TESTI | LIBRI | DOCUMENTI

CONTATTI

2012	33 testimonianze, In ricordo di Paolo Parigi ADI Toscana, 01, 2012
2008	Ein echter padrone. Paolo Parigi im portrait / A true padrone. Portrait of Paolo Parigi md 01, 2008
1999	Sir James Dyson (selezione a cura di), Le icone del design contemporaneo Absolute Press, Bath 1999
1980	Alfonso Grassi, Anty Pansera, Atlante del design italiano. 1940/1980, Gruppo Fabbri Editore, Milano


1936-’12	name:	Paolo Parigi


1965	name:	Heron Parigi