fonte: Italo Pasquon Giulio Natta 

Nato a Porto Maurizio (Imperia) il 26 febbraio 1903, laureatosi giovanissimo (a 21 anni) in Ingegneria industriale (chimica) al Politecnico di Milano, libero docente in Chimica generale a 24 anni, professore incaricato al Politecnico e all'Università di Milano dal 1925 al 1933, professore di ruolo dal 1933, Giulio Natta è chiamato, in questa veste, a ricoprire le Cattedre di Chimica generale a Pavia (1933-35), di Chimica fisica a Roma (1935-37), di Chimica industriale al Politecnico di Torino (1937-38) e infine, nel 1938, di Chimica industriale al Politecnico di Milano, dove assume la direzione dell'omonimo Istituto, mantenuto fino al 1973, data alla quale passa fuori ruolo.
Nel 1978 la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano propone che gli venga conferito il titolo di «Professore Emerito», ultimo riconoscimento dopo numerosi altri ricevuti per la sua attività scientifica e didattica [un sintetico elenco è in calce al presente testo]

Pur se notevole quello dei riconosciemnti attibuiti a Natta, ben più lungo sarebbe l'elenco dei risultati delle sue ricerche, che qui ripercorriamo solo a grandi linee.
I primi lavori scientifici di Natta risalgono al 1923, quando è ancora studente al Politecnico di Milano. Natta è tra i primi ad applicare la tecnica della diffrazione dei raggi X e dell'interferenza dei raggi di elettroni allo studio di strutture di svariate sostanze inorganiche e organiche, di catalizzatori e di polimeri.

Nel 1927 affronta lo studio della sintesi di alcooli a partire da ossido di carbonio e idrogeno, che lo conduce alla messa a punto di catalizzatori e alla realizzazione di processi industriali in Italia e all'estero per la sintesi del metanolo. Negli anni successivi studia la gassificazione del carbone con ossigeno e la produzione di gas di sintesi da metano, in concomitanza con le prime applicazioni industriali di questi processi. A quell'epoca (1932) risalgono anche le sue prime ricerche sulla produzione di formaldeide da metanolo, che contribuiranno alla realizzazione dei primi processi industriali italiani. Nel 1938 gli vengono affidati, da parte di un Ente semistatale, lo studio, l'organizzazione delle ricerche e la produzione industriale della gomma sintetica in Italia e poco dopo Natta mette a punto un processo originale di separazione del butadiene dal butene-l, basato su metodi fisici. Verso il 1945 inizia una serie di studi sulla reazione di idroformilazione delle olefine leggere, allora di grande attualità, e sui cui risultati si sono poi basate realizzazioni industriali.

Da ricordare ancora le sue ricerche sui catalizzatori eterogenei, sui fenomeni di adsorbimento in catalisi e sulla cinetica delle reazioni successive, dell’oxosintesi e della sintesi del metanolo effettuate tra il 1930 e il 1955.
I lavori di Natta e della sua Scuola sulla polimerizzazione stereospecifica, iniziati nel 1954, portano subito alla sintesi del polipropilene isotattico. Questi lavori vengono poi estesi ad altre olefine e a diverse classi di monomeri (stireni, diolefine coniugate, monomeri vinilici, aldeidi, cheteni, cicloolefine). Per ogni monomero viene trovato il catalizzatore stereospecifico e di ogni polimero definita la struttura; per i prodotti suscettibili di applicazione vengono studiate le principali proprietà. Dei processi più importanti sono approfonditi il comportamento cinetico e la struttura del catalizzatore.

I sistemi catalitici utilizzati in queste polimerizzazioni, che prendono oggi il nome di sistemi «Ziegler-Natta», applicati sin dall'inizio alla copolimerizzazione etilene-propilene, consentiranno di preparare un nuovo tipo di copolimero dalle interessanti proprietà elastomeriche.

Sul piano applicativo, delle decine di nuovi prodotti polimerici sintetizzati da Natta e dalla sua Scuola alcuni sono prodotti su larga scala in tutto il mondo: il polipropilene isotattico (circa 3.000.000 t/anno prodotte nel mondo nel 1980) è tra i più importanti polimeri sintetici e nel campo degli elastomeri sintetici il polibutadiene 1,4 cis e i copolimeri a base di etilene e di propilene vengono subito dopo le gomme stirene-butadiene. Trovano applicazioni anche il polibutene-l e il poli-4-metilpentene-1 isotattici, il polibutadiene 1,4 trans e il policiclopentene.

Da un punto di vista applicativo la polimerizzazione stereospecifica rimane la maggiore scoperta sia stata fatta nell'ultimo quarto di secolo nel campo della chimica industriale. E non è improbabile che rimanga tale ancora per molti anni, perlomeno per quanto concerne la chimica industriale di tipo tradizionale.

Sul piano scientifico la scoperta della polimerizzazione stereospecifica rappresenta una svolta fondamentale nel campo della chimica macromolecolare: per la prima volta infatti è possibile preparare in laboratorio a partire da olefine e da diolefine e da altri monomeri, mediante poliaddizione, polimeri stereoregolari simili a prodotti che si trovano solo in natura (polisopreni 1,4 cis e 1,4 trans), nonché polimeri otticamente attivi da monomeri non contenenti atomi di carbonio asimmetrici.

In quell'epoca tutti i settori e i ricercatori dell'Istituto di Chimica industriale del Politecnico di Milano sono impegnati in un frenetico ma organizzato e armonioso lavoro di ricerca, sotto la guida di Natta e con l'impiego dei più moderni metodi di indagine, dall'uso di tecniche spettrometriche di vario genere, a quello dei radioisotopi e a quelli per la determinazione delle più svariate proprietà fisiche e meccaniche dei polimeri.
Questa ponderosa attività è riportata in più di 1200 pubblicazioni scientifiche, 540 delle quali portano il nome di Natta, e in circa 500 brevetti industriali dei quali egli è autore e coautore.
Ma è doveroso osservare che i risultati conseguiti nel campo della polimerizzazione stereospecifica sono anche dovuti al sostegno dell'industria privata e all'aiuto di validi ricercatori, che occupano oggi posizioni di primo piano in Università italiane e straniere e nelle maggiori industrie chimiche nazionali.

Un altro aspetto particolarmente rilevante della personalità di Natta, documentato anche da alcuni Suoi libri di testo, emerge dalla sua attività didattica.
Sin dal 1938 Natta trasforma l'insegnamento della chimica industriale, che era sempre stata una materia di tipo nozionistico-informativo; in quell'epoca si ripromette infatti di «svolgere un programma che sia più formativo che informativo e che spieghi i concetti fondamentali della chimica industriale e delle vie da seguire per ottenere le massime rese e i minimi prezzi di costo».

Questo modo di insegnare la chimica industriale, basato in particolare su principi di termodinamica, di cinetica, di catalisi e di economia e sulla conoscenza delle operazioni di separazione, è oggi seguito da diverse scuole e ha contribuito non poco alla formazione di ingegneri chimici dotati di elevato senso critico e di notevole capacità nell'affrontare con rigore nuovi problemi.

Non si possono concludere queste righe senza ricordare le qualità umane di Natta. Profondo e attento conoscitore di uomini, sapeva mantenere con tutti rapporti sinceramente umani che, a causa di un'innata timidezza e riservatezza, si manifestavano soprattutto nelle pause del suo incessante lavoro di scienziato.

Colpito da oltre 20 anni dal morbo di Parkinson, di cui sopporta i sintomi con serena rassegnazione anche grazie alla dedizione della famiglia, gli sono fatali i cui postumi di un'operazione che deve subire in seguito alla rottura di un femore. Muore il 2 maggio 1979, all'età di 76 anni.

Premi e riconoscimenti:

1969	Lomonosov Gold Medal - Москва / Moskva [RUS]
1966	Membro onorario della Commissione delle Macromolecole dell'Unione Internazionale di Chimica Pura e Applicata (IUPAC)
1966	Membro onorario della Société de Chimie Industrielle di Parigi - Paris [F]
1966	Membro onorario dell'Accademia delle Scienze di Mosca, Москва / Moskva [RUS]
1965	Membro onorario dell'Accademia Internazionale di Astronautica di Parigi - Paris [F]
1965	Laurea Honoris Causa dell'Università Cattolica di Lovanio - Leuven / Louvain [B]
1964	Membro dell'Accademia Nazionale delle Scienze (detta dei XL) - Roma
1964	Membro onorario dell'Académie des Sciences de l'Institut de France - Paris [F]
1964	Medaglia Exposition Nationale Suisse - Lausanne [CH]
1964	Socio onorario della Società Chimica Italiana
1964	Laurea Honoris Causa dell'Università di Genova - Genova
1964	Laurea Honoris Causa del Politecnico di Brooklyn - New York [USA]
1963	Premio Nobel per la Chimica - Stockholm [SE]
1963	Membro onorario della Società Chimica Svizzera - [CH]
1963	Membro onorario della Società Chimica Austriaca - [A]
1963	Membro onorario Société Française de Physique - Société Française de Chimie (Médaille Perrin) - Paris [F]
1963	Membro onorario della Société chimique de France (Médaille Lavoisier) - Paris [F]
1963	Gold Medal, lnternational Award in Plastics Science and Engineering, Society of Plastics Engineers - New York [USA]
1963	Perkin Medal, Society of Dyers and Colourists (SDC) - Bradford [UK]
1963	Laurea Honoris Causa della Naturwissenschaftlichen Fakultät, Johannes Gutenberg Universität - Mainz [RFT / D]
1963	John Scott Award (Board of Directors of City Trust of Philadelfia) - Philadelfia [USA]
1962	Membro onorario della Società Chimica Belga - [B]
1962	Laurea Honoris Causa dell'Università di Torino - Torino
1961	Medaglia d'Oro del Presidente della Repubblica Italiana come Cittadino Benemerito della Scuola della Cultura e dell'Arte - Roma
1961	Medaglia d'oro dell'Unione Italiana Chimici
1961	Gold Medal of International Synthetic Rubber by “Rubber and Plastics Age” - London [UK]
1960	Medaglia d'oro del Comune di Milano come Cittadino Benemerito - Milano
1960	Membro onorario a vita della New York Academy of Sciences - New York [USA]
1960	Membro dell'Accademia delle Scienze di Torino - Torino
1958	Membro dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere - Milano
1955	Membro nazionale dell'Accademia dei Lincei - Roma

	name:	Moplen - polipropilene isotattico
1954	for:	Montecatini

1888-'66	name:	Montecatini

1969	Lomonosov Gold Medal - Москва / Moskva [RUS]
1963	Premio Nobel per la Chimica - Stockholm [SE]

	Bacinella Moplen - Moplen presenta Gino Bramieri - Atletica leggera e atletica pesante
2016	© video: UPAadvgraffiti
	Bacinella Moplen - Moplen presenta Gino Bramieri - Il bucato
2016	© video: UPAadvgraffiti
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	Una storia italiana - regia: Ubaldo Magnaghi (Gruppo Cinema Montecatini, Italia, 1961)
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	Molecole isotattiche - regia: Giovanni Cecchinato (Montecatini, Italia, 1962)
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	La nascita della plastica
2011	© video: Interesting4You

2015	Cecilia Cecchini, Marco Petroni (a cura di), Plastic Days. Materials & Design Silvana Editoriale - Milano
2015	Cecilia Cecchini (a cura di), Plastic objects in italian design 1950-1973 Rdesignpress - Roma
2014	Cecilia Cecchini, Dalla celluloide alla plastica bio: 150 anni di sperimentazioni materiche lette attraverso l’azienda Mazzucchelli 1849, “AIS/Design Storia e Ricerche”, 4
2014	Vincenzo Villani, Insieme al polipropilene la rivoluzione della plastica a firma italiana compie 60 anni, “Chimicare”, 15 settembre
2013	Cecilia Cecchini, A cinquanta anni dal moplen: l'eredità pesante degli oggetti leggeri “Op. cit.”, Grafica Elettronica - Napoli, settembre
2013	Daniel Rabinovich, Stamps International. Just One Word: Plastics “Chemistry International”, September-October
2013	Alessandro Biamonti, La rivoluzione delle materie plastiche e gli oggetti componibili, in Andrea Branzi (a cura di), Capire il design, Giunti - Firenze
2011	Ennio Zangrando, Chimica e Filatelia “La Chimica e l'Industria”, dicembre
2006	Giovanni Paoloni, La battaglia della plastica. Ascesa e declino di una grande industria italiana, “Le Scienze”, gennaio
2005	Cecilia Cecchini (a cura di), Mo'... Moplen. Il design delle plastiche negli anni del boom Rdesignpress - Roma
2005	Cinzia Cristiani, Manuela Mandelli, Paola Redemagni, Giulio Natta e la scoperta del polipropilene: le origini del Moplen in Cecilia Cecchini (a cura di), Mo'... Moplen. Il design delle plastiche negli anni del boom Rdesignpress - Roma
2004	Cecilia Cecchini, Plastiche: i materiali del possibile. Polimeri e compositi tra design e architettura Alinea - Firenze
1999	Pietro Macchione, Gianni Spartà, La tradizione del moderno. Storia della Mazzucchelli 1849-1999 Macchionne Editore - Varese
1998	Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” (a cura di), Giulio Natta, l’uomo e lo scienziato Aidic Editore - Milano (III edizione 2003)
1998	AA.VV. (a cura di Gianfranco Scorrano), La chimica Italiana (Italo Pasquon, Giulio Natta / Lamberto Malatesta, Paolo Chini) CNR
1990	AA.VV., In plastica Electa Napoli - Napoli
1985	AA.VV., Dalla Tartaruga all’Arcobaleno - (Milano, XVII Triennale di Milano, maggio-giugno 1985) Electa (Quaderni della Triennale) - Milano
1985	Sylvia Katz, Plastica. Storia e impieghi delle materie plastiche Rizzoli - Milano
1984	Anna Castelli Ferrieri, Augusto Morello, Plastiche e design Arcadia Edizioni - Milano
1983	Pasquale Alferj, Francesca Cernia, Gli anni di plastica Electa - Milano
1983	Giampiero Bosoni, La via italiana alle materie plastiche “Rassegna” - Milano
1980	Andrea Branzi, Introduzione, in Centrokappa (a cura di), Il design italiano degli anni ’50 Editoriale Domus - Milano
1962	Giulio Natta, voce Polipropilene, in AA.VV., Enciclopedia del petrolio e del gas naturale Editore Carlo Colombo - Roma
1958	Rinaldo De Benedetti, Il mondo della plastica. Nuove materie Le conquiste del mondo in cui viviamo - 11, “Epoca”, 25 maggio

Archivio Giulio Natta
Politecnico di Milano
www.giulionatta.it

Archivio Storico Fondazione Fiera Milano
largo Domodossola, 1
20145 - Milano
phone +39 02 4997 7082
archiviostorico@fondazionefiera.it
www.fondazionefiera.it

Centro per la Cultura d’Impresa
via Brisa, 3
20123 - Milano
phone +39 02 7201 1757
segreteria@culturadimpresa.org
www.culturadimpresa.org